Curiosità sul prodotto

La sua origine è riconducibile ad una regione dell’Asia Minore, detta Caria, da cui deriva il nome della specie Ficus carica, specie molto antica. Poi diffusasi per tutto il bacino del Mediterraneo. I Romani sostenevano che sarebbe arrivato il tempo di mietitura e vendemmia quando i suoi frutti arrivavano a maturazione.  Esistono due forme botaniche della pianta di fico:

  • il caprifico è la pianta maschio detto selvatico, che produce il polline i cui frutti non sono commestibili;
  • il fico domestico cioè il fico vero è la pianta femmina che produce i frutti commestibili.

I Fioroni si formano in autunno, maturano nella tarda primavera dell’anno successivo e presentano fiori femminili sterili, mentre i fichi veri si formano in primavera e maturano l’estate dello stesso anno portando fiori femminili fertili o sterili a seconda della varietà.

L’impollinazione è  operata di un imenottero chiamato Blastophaga psenes e avviene all’interno del frutticino del caprifico (selvatico) per cui hanno creato il fico e questo piccolo moscerino una simbiosi mutualistica (perché beneficia entrambi frutto e riproduzione insetto) . L’insetto una volta adulto esce dal piccolo buco alla base del frutto e  imbrattandosi del polline dei piccoli fiori maschili e va ad impollinare il fico domestico( femmina) cercando di deporre le uova nei fiori ma non essendo adatta la forma del fiore non riusciranno a sopravvivere quelle uova ma in compenso avrà impollinato il fico. Il frutto, che dal punto di vista botanico è un’infruttescenza composta da numerosissimi piccoli acheni, è dal gusto  caratteristico dolce.

La stagionalità dei fichi inizia a luglio e termina a settembre. Il contributo calorico è simile a quello delle mele e non ha alcun senso escluderlo dalla dieta.